30 luglio 2020
Uno studio accurato sul web, ha confermato un aumento di quasi il 30% delle truffe online. Ciò secondo quanto rilevato da uno studio annuale di LexisNexis Risk Solutions. Il fenomeno ha avuto un maggiore impatto in considerazione della clamorosa crescita dell’e-commerce durante il lockdown.
Infatti, e’ importante sottolineare che con l’emergenza sanitaria Covid e’ stato rilevato un aumento di due milioni di nuovi consumatori online e che il settore, secondo le previsioni, crescerà fino al 55% nel corso del 2020.
Ma quali sono le frodi più ricorrenti nel commercio elettronico?
Le frodi operano su due fronti diversi. Da una parte i truffatori prendono di mira i commercianti ,dall’altra i clienti. Spesso per un commerciante online dare poca importanza alla sicurezza del proprio sito è come lasciare la porta aperta ai truffatori, cosa che può determinare la fine di qualsiasi negozio online.
Per fortuna, anche la prevenzione delle frodi nel commercio elettronico sta migliorando grazie a metodi altrettanto sofisticati. Secondo le innumerevoli segnalazioni raccolte dalla nostra associazione ecco le più ricorrenti.
1. Furto d’Identità
Se l’utente inserisce i propri dati sensibili o i dati della propria carta di credito o perde le informazioni del proprio account a causa di un’email di phishing, il truffatore prende quelle informazioni e le utilizza per fare acquisti.
Per quanto strano possa sembrare, il rivenditore è spesso quello più danneggiato dal furto di identità: una società di carte di credito di solito avvia la tutela per conto della vittima, ma senza l’obbligo di restituire la merce. Anche se il rivenditore riesce a recuperare i prodotti, questi non saranno più nuovi. L’unico modo che un rivenditore ha per sfuggire al furto di identità è utilizzare strumenti preventivi, che garantiscano la sicurezza del proprio sito.
2 Phishing dell’Account Email
Chiunque di noi ha aperto un’email da uno sconosciuto che chiede di inviare informazioni sensibili sul proprio account.
I casi più subdoli riguardano finti negozi di ecommerce che in realtà nascondono truffe.
Il finto negozio inviera’ email camuffate da conferme d’ordine/consegna, con lo scopo di estrarre i dati sensibili del conto o di portare le vittime su un sito fraudolento.
Nei migliori dei casi, queste truffe ridirigono a una pagina pubblicitaria . Altre volte i link nelle email di phishing portano a siti con virus.
3. Pagejacking,
Si tratta del cd “furto” della pagina del sito
Esempio :
Siete su un sito che avete già usato centinaia di volte, ma questa volta, qualcosa sembra diversa…
Potrebbe essere dovuto al fatto che questa pagina del sito sia stata rubata. Si chiama pagejacking ed è la tecnica con la quale gli hacker creano una pagina web fraudolenta che imita un sito esistente.
Il pagejacking è anche comunemente associato al “mousetrapping”, in cui una pagina impedisce agli utenti di uscire, ad esempio, aprendo una nuova finestra ogni volta che l’utente cerca di chiudere il browser bombardando l’utente con continui pop-up.
4.Truffa della Triangolazione
Funziona così:
Una delle parti più subdole di questa truffa è che le vittime non sanno necessariamente di essere state truffate.
Inoltre, i truffatori che si dedicano a triangolazioni di successo accumulano anche una quantità ingente dati di conto e numeri di carte di credito.
Ciò significa che i dati di una vittima di una frode di triangolazione potrebbero essere riutilizzati nuovamente in una truffa futura anche mesi o anni dopo il primo episodio.
5. La Truffa del Chargeback
Nel chargeback il truffatore acquista la merce e dopo la spedizione annulla il pagamento. La merce arriva , i soldi no!
Un’altra ipotesi è quella di sostenere che la consegna non è mai arrivata e quindi il truffatore riceve gratuitamente un duplicato dell’ordine. Anche se la truffa viene colta in tempo, anche nelle situazioni migliori, il commerciante deve comunque indagare sulle false affermazioni.
I commercianti devono saper differenziare le “frodi amichevoli” da quelle di chargeback.
La frode cd “ amichevole “
La frode amichevole si verifica quando un cliente legittimo causa accidentalmente una frode di chargeback, come la mancata consegna di un pacco o l’inserimento di dati di pagamento errati. I commercianti non possono sapere in anticipo se un chargeback nasconde una frode o è stato solo un incidente, e potrebbero offendere un cliente ben intenzionato accusandolo di frode.
I marchi di ecommerce più importanti hanno spesso a che fare con frodi amichevoli, per esempio quando i clienti sostengono di non sapere che gli addebiti sono ricorrenti. È sempre consigliato che chi si occupa di prodotti e servizi in abbonamento renda chiare ed evidenti le spese prima che i clienti si iscrivano al servizio.
6. Truffa di Affiliazione
La frode di affiliazione si riferisce ai truffatori che manipolano o abusano dei link di affiliazione per ottenere un guadagno maggiore.
Ad esempio se un affiliato viene pagato per ogni visitatore che invia su un sito, un truffatore può far sembrare che abbia inviato più visitatori di quanti ne abbia effettivamente inviati, guadagnando un’entrata maggiore.
Le frodi di affiliazione spesso comportano l’hacking dei sistemi automatizzati, ma in alcuni casi il tutto può svolgersi in modo piuttosto semplice, per esempio usando dei profili falsi.
7. Frode sull’Identità dei Fornitori
Infine, un altro schema di frode che ricade sui commercianti: il truffatore si spaccia per produttore, fornitore all’ingrosso o altro business, promettendo un servizio che non intende mai fornire. I negozi online si registrano, consegnano un po’ di soldi, ma poi il fornitore sparisce.
Occorre, prima di iniziare qualsiasi tipo di transazione, fare ricerche approfondite sulle persone e sulle società a cui ci si rivolge.
In definitiva occorre curare la sicurezza , ciò vale sia per i consumatori ma anche per i venditori per fermare il raggiro prima che inizi, e per fare ciò bisogna riconoscere i segnali di allarme con sufficiente anticipo ed evitarli.
Approfondimento curato da Codacons Calabria con la collaborazione del Dott. Filippo de Lorenzo, consulente del progetto E Consumatori.